Ha frequentato il liceo classico, per poi proseguire gli studi laureandosi prima in Lettere Moderne all’Università di Pisa, e quindi in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, con votazione 110 e lode su 110. Ha scelto di condividere il suo percorso artistico non solo nelle esposizioni organizzate dall’Accademia, ma anche su internet attraverso Instagram, che le ha permesso di conoscere e collaborare con artisti da tutto il mondo e di produrre le sue prime opere su commissione. Al momento ha scelto di rivolgere la mia attenzione soprattutto verso il ritratto e l’esplorazione della psicologia umana tramite la rappresentazione fisiognomica. I media che preferisce sono matite, inchiostri e carta, senza dimenticare la pittura ad olio e tempera.
Valeria Blasetti su Art Shop by BIANCOSCURO
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Qualche opera di Valeria Blasetti
Valeria Blasetti Studio di modella dal vero, 2017, olio su cartone telato, 40×50 cm.Valeria Blasetti Studio di fisiognomica I, 2019, olio su tela, 50×70 cm.Valeria Blasetti Studio di fisiognomica II, 2019, olio su tela, 50×70 cm.Valeria Blasetti Studio di fisiognomica III, 2019, olio su tela, 60×80 cm.Valeria Blasetti Senza titolo, 2017, olio su carta, 15×20 cm.Valeria Blasetti Senza titolo, 2019, matite colorate su carta, 12×12 cm.
Rosa Maria Falciola è nata nel 1949 a Belgirate, piccolo paese sulle sponde del Lago Maggiore, dove tuttora ha lo studio. Da giovane Rosa Maria ha frequentato una scuola di ceramica, dove ha sviluppato il suo amore per la matericità e una passione per l’utilizzo di molti e differenti materiali: infatti ha saputo inserire nelle sue opere una sorprendente varietà di metalli, sassi, cere, vetri e plastica. Negli anni la sua produzione ha spaziato dall’astratto puro al realismo fantastico. Ha esposto in molte città italiane tra cui: Torino, Milano, Novara, Pavia, Forlì, Parma. Ha esposto anche all’estero: Montreux, Innsbruck, Zurigo e Miami Beach. Partecipa con frequenza alle iniziative di Biancoscuro, pubblicazioni, fiere e concorsi.
Rosa Maria Falciola su Art Shop by BIANCOSCURO
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Qualche opera di Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Rosa Maria Falciola
Senza titolo 2019 ferro ossidato su tavola dipinta ø 120 cm. Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti in tecnica mista su tavola ø 120 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti in tecnica mista su polistirolo ø 100 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti in tecnica mista su tela ø 50 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti in tecnica mista su cartone ø 28 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti su vetro dipinto 27×26,5 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti su tavola 70×92 cm.Senza titolo 2019 vetri tagliati e dipinti su tavola 93×70 cm.
Giochi di colore, Giochi di parole. Aggiungere, togliere o modificare spazi al bianco. Sottrarre al nero il predominio dello spazio infinito iniettandolo di luce Un giorno, i colori e le forme iniziarono a comporre brecce nella realtà per trasformarla in sogno da trasferire con inchiostri su pagine bianche del divenire.
“Sono, siamo saliti fin quassù
in bilico fra sogno e realtà, fra coscienza ed incoscienza, fra rabbia
e umiltà e non pensiamo di scendere giù, anche a costo di cadere … la
vita va vissuta sino all’ultimo senza temere, sino all’ultimo neurone
pulsante.”
MonoMax-M.Soldi
L’impegno e la passione da allora hanno generato macchie di sogni e
di emozioni che si sono trasferite con inchiostri, colori acrilici,
tecniche miste, moltissima spatola e poco pennello su ogni supporto
possibile o immaginabile, liberando tensioni provenienti dal profondo o
avvolgenti e incombenti dall’esterno, alimentando quella che oramai è
una necessità esistenziale.
L’uso dell’inchiostro ha rappresentato e rappresenta per me, ancora
oggi, la nota portante del mio “fare”, della quasi totale impossibilità
di modificare, nel bellissimo gioco tra creare e lasciar creare, linea
sottile del divenire.
“ l’Artista, o come preferisco
dire io “l’Artigiano”, decide quando il quadro è terminato, e nel
deciderlo fissa in modo perentorio la sua Opera, sia essa imperfetta o
definibile ineccepibile nella sua apparente ricerca di perfezione.”
MonoMax-M.Soldi
“Scegliere di lasciare imperfezioni, a volte molto evidenti, credo voglia sottolineare quella parte istintiva ed emozionale che diviene parte integrante dell’Opera stessa, meglio, del gioco emozionale dell’Artigiano che come un fanciullo ritiene concluso il suo meraviglioso gioco di segni sulla tela, quasi un inno all’incompiuto e al tentativo di porsi come creatore… creatore dell’Imperfetto.” Mantenere integro il colore bianco o nero sulla linea di demarcazione fra l’uno e l’altro, quando il suo complementare si appoggia, è fare i conti con la contaminazione dell’uno o dell’altro, l’ultimo che viene usato è sempre il contaminatore che a sua volta viene contaminato, e ritoccando si potrebbe procedere all’infinito in questa azione e nel vano tentativo di avere un interspazio neutro infinitesimale, è l’incontro fra opposti , è il divenire della contaminazione.
Qualche opera di Massimo Soldi “MonoMax”
Double density Plexiglass, colori per vetro + ink on paper 2018 70×50 cm More than a … Inchiostro su cartoncino 2014 70×90
Nasce a Pavia nel 1963 dove vive e lavora a Pavia, consegue il diploma di Maturità Artistica presso l’Istituto d’Arte “Michelangelo” di Pavia ed il diploma accademico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti Europea dei Media di Milano con una tesi intitolata “Arte come coinvolgimento sociale”. Dal 1979 ha effettuato esposizioni personali e collettive in spazi istituzionali pubblici e privati. Hanno acquisito una sua opera il Museo dei Lumi di Casale Monferrato, il Museo Parisi Valle di Maccagno (Va), l’Associazione Emergency di Gino Strada, l’Associazione Culturale Giorgio Gaber, il Collegio Universitario Lorenzo Valla di Pavia ed alcune altre amministrazioni locali e pubbliche. Hanno scritto di lui Rossana Bossaglia, Jacqueline Ceresoli, Bruno Bandini, Edoardo di Mauro, Giorgio di Genova, Arturo Schwarz, Claudio Rizzi, Martina Corgnati, Claudio Pagelli, Chiara Argenteri, Alberto Baio, Francesca Porreca, Fabrizio Guerrini, Consuelo Hernandez, Liviano Papa, Miriam Giustizieri, Arianna Ruggerone, Ilaria Pergolesi, Giovanna Donnarumma, Carlo Pesce, Luigi Dati, Monica di Paola.
ESPOSIZIONI
2019: PaviArt – BIANCOSCURO 2019: Montreux Art Gallery – BIANCOSCURO 2019: Art Parma – BIANCOSCURO 2018: “cARTone riciclato ad arte” – Stecca 3.0 Milano 2018: “Futurismi. Dall’Avanguardia Storica, al Nuovo Futurismo, al Postmoderno” a cura di E. Di Mauro – Palazzo del Broletto Pavia 2018: “No Place 4” – Santo Stefano di Magra 2018: “Lilt Art6” a cura di E. Di Mauro – Sala dell’Accademia Palazzo del Broletto Novara 2018: “Everything but the art” a cura di E. Di Mauro – Sala Celeste Bologna 2018: “Varese, tra giardini laghi e monti” decorazioni artistiche cabine semaforiche – Varese 2018: “Varese, tra giardini laghi e monti” a cura di S. Macchi, I. Morelli – Galleria Punto sull’Arte Varese 2018: “PaviArt 2018”- Biancoscuro Art Exibition – Palazzo delle Esposizioni Pavia 2018: “4Styles” – Spazio Eventa Torino 2017: “Prospettive del terzo millennio” a cura di A. Di Genova – Museo MACA Acri 2017: “Nero” a cura di E. Gregolin – Galleria Malagnini Saronno 2017: “Incontro d’arte a Pietrasanta” – Galleria Ribani Pietrasanta 2017: “Artcity 2017” a cura di E. Di Mauro – Artefiera Bologna 2017: “Bozzetti d’arte per un carro allegorico” – Museo Michetti Francavilla a Mare 2017: “Identità/Identity” a cura di T. Chiappa e A. Di Giugno – Villa Magnisi Palermo 2017: “Animalia” a cura di A. Sartori – Museo Casa Sartori Castel d’Ario 2017: “United” a cura di E. Di Mauro – Galleria Malagnini Saronno 2017: “Fantasmia” – Galleria Malagnini Saronno 2017: “Futuro” – Galleria Malagnini Saronno 2017: “Multicultural” – Galleria Malagnini Saronno 2017: “Back to Zackynthos” – Palazzo Comunale Zante Grecia 2017: “Downtown” – Spazio Liquido Genova 2017: “Mostri e mostruosità di oggi” a cura di G. Di Genova – Palazzo Orsini Bomarzo 2017: “Olio d’artista”a cura di F. Sannicandro – Collettiva itinerante 2017: “Artisti per Nuvolari” a cura di A. Sartori Casa Museo Sartori – Castel d’Ario 2016: “Circles” 800 Tondi d’Arte a cura Associazione Noibrera – Stecca 3.0 Milano 2016: “Blu” – Galleria Malagnini Saronno 2016: “Back to College” a cura di M. Corgnati – Collegio Lorenzo Valla Pavia 2016: “Expo Relazioni” – Galleria Malagnini Saronno 2016: “Archeologie Van De Communicatie”a cura di O. Davydovych – Castello Orsini Colonna Avezzano 2016: “Festival del Manifesto di Salsomaggiore Terme” – Salsomaggiore Terme
Qualche opera di Davide Ferro
Grotta blu 2017 Olio su tela 50×70 cm.Sorpresa 2018 acrilico su tela 35×50 cm.
Nato il 30 marzo 1961, battezzato senza il suo consenso, ma con la sua completa soddisfazione in Bernhard Witsch. Questo successe a Telfs, dove vive e lavora ancora. A proposito di lavoro: ha deciso di mettere il metallo al servizio dell’arte. Facendo si che l’arte diventasse la sua vita.
Numerose le mostre in Austria: Vienna, Innsbruck, Igls, Landeck, Ladis, Telfs, Bad Hall, Salisburgo, Imst, Reutte, Seefeld, Feldkirch, Walchsee, Hall, Mieminig, St. Pölten ecc. All’estero: Svizzera, Germania, Italia, Olanda e Repubblica Ceca. Mostre permanenti: Galerie Sailer – Innsbruck Kreativewerkstatt’l LebensART – Hall Galleria Einberger Hopfgarten Galleria Artinnovation – Innsbruck Giardino di sculture – Pettnau
2007 Vincitore del concorso di scultura bavarese meridionale
Vincitore al merito 2016 al Plam Award
2016 2 ° posto Artavita – California
2017 Nell’ambito della Biennale di Venezia a Palazzo Mora
2017 Membro dell’Associazione professionale per scultori
Qualche opera di Bernhard Witsch
Dragon (Saphira) 2018 Rondelle d’acciaio saldate 160 cm Homage Tomi Ungerer 2019 Lamiera di acciaio ritagliata e saldata 80 cm. Faceless man 2019 Rondelle d’acciaio saldate 130cm
Nasce a Meda nel 1972, nella magnifica ed operosa terra di Brianza in cui abita e lavora. Nel 2012, Mattia esordisce con la sua personale sperimentazione creativa che lo avvia verso un significativo percorso artistico. “Musica per gli occhi” è il nome che meglio definisce la prolifica attività artistica di Mattia Consonni, nata dalla fusione di due diversi impulsi: l’esigenza di esorcizzare lo stress quotidiano legato alla professione lavorativa diurna e la passione incondizionata per la musica che, sin da ragazzo, lo ha portato a vantare una numerosa collezione di vinili e cd, accogliendo tutti i generi musicali con brani ed album di svariati artisti. Nel corso degli anni la stessa forte passione per il collezionismo, nel senso più tradizionale del termine, ovvero cura e conservazione di Lp e cd comprati nei diversi stores, si evolve e sfocia anche verso quei dischi usurati e non più udibili, che ha raccolto negli scantinati o ricevuto da amici e conoscenti desiderosi di liberarsene. Da qui, la voglia di immaginare un nuova vita per oggetti destinati alla discarica; un segno d’amore nato dal desiderio di salvare un patrimonio culturale che per tante generazioni è stato ed è tuttora un’icona. Modellando principalmente vinili come materia pura e duttile, ma anche CD, seppur in minor parte, Mattia forgia nuove forme per i dischi, che integrati con le tele, assumono una nuova identità ispirata dall’ascolto degli amatissimi brani. Nascono, dunque, soggetti astratti e simbolici che svelano ed esprimono attraverso la sinergia del colore e dei materiali, le più svariate emozioni ed i messaggi che l’autore intenzionalmente vuole trasmettere per raccontarsi e raccontare. Eloquente e di grande effetto è osservare come l’artista interpreti e si avvicini al significato del brano musicale che intende rappresentare nella maggior parte delle tele realizzate . “Musica per gli occhi” propone uno stile inedito, un’ arte contemporanea ed ecocompatibile, in cui gli oggetti in disuso, riciclati ed elaborati, acquisiscono una sorta di immortalità in una connotazione nuova, emozionante, eclettica che svela anticonformismo ed ironia.
ESPOSIZIONI 2014 -“Art Parma Fair” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO -“Arte Forlì Contemporanea” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO
2015 – Innsbruck, “Art Innsbruck” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Pavia, “PaviArt” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Monaco,”Art Monaco” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Roma, “L’Arte è il Quinto elemento”- “Ciak si mostra” – Firenze, “Art Showroom” – Nettuno RM, “Oltre mare” – Firenze, “Dissolvenze Contemporanee” – Roma, “Bramante” – Firenze, “Private Views” – “Negativo/Positivo” – Meda, “Musica per gli occhi experience”
2016 – Milano, “Ancora Store” – Londra, “Moor House: Art & Motion” – Pavia, “PaviArt” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Roma, “Legal Arte” – Forlì “Arte Forlì Contemporanea” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Innsbruck, “Art Innsbruck” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Montreux, “Montreux Art Gallery” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO
2017 – Roma, “Bramante” – Pavia, “PaviArt” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO – Londra Cript Gallery – Musica Per Gli Occhi Experience · Villa Sormani – Mariano Comense
2018 – Musica Per Gli Occhi Experience · Mostra Personale Meda
2019 – Forlì, “Vernice Art Fair” Stand espositivo a cura di BIANCOSCURO
PREMI – Oscar per le arti Visive ricevuto a Monaco (Montecarlo) Ottobre 2015 – Premio assoluto Art Contest 2015 (premio copertina) BIANCOSCURO – Premio annuale Grand Prix des Arts Visuels 2016 ricevuto a Cannes aprile 2016
Meda, Dicembre 2018
– Sembra ieri. Eppure son passati quasi 2 anni da quando Mattia
Consonni ci ha parlato del suo progetto legato al brano di Yanni “One
Man’s Dream”. Musa ispiratrice, questa volta non solo per la creazione
dell’opera targata “Musica per gli occhi”, ma di tutta la filosofia e la
progettazione dell’idea, bellissima e piena di fiducia, di Mattia.
Il successo del progetto è tale che sembra quasi banale descriverlo, ma è
così pieno di vita e di amore e speranza, di quel sogno che è il sogno
dell’artista, da non potermi trattenere dal raccontarvelo. Il brano
di Yanni si è diviso in quattro tele, ognuna corredata della propria
flightcase, istruzioni in italiano ed in inglese ed un taccuino da
viaggio, ognuna partita da una destinazione differente, accompagnata da
compagni di viaggio diversi. Le notizie delle prime destinazioni
raggiunte ci hanno informato che sono arrivate, separatamente, a Londra,
Roma, New York e Las Palmas. E da lì hanno continuato a viaggiare,
ultimamente una è stata notata al Lago d’Iseo, un’altra a Miami, per non
parlare di quella che ha percorso 7000 miglia nell’Oceano Atlantico su
una barca a vela d’epoca! Quanti di voi staranno pensando che sia
una pazzia affidare quattro opere di questa portata, senza poterne avere
veramente il controllo, dovremmo invece non perdere di vista il fine di
tutto: anche questa mancanza di supervisione è parte del piano. “One Man’s Dream”
è un progetto sperimentale abbinato ad un’opera d’arte; vuole
coinvolgere più persone possibili, di paesi e culture differenti,
incaricandoli custodi e testimoni delle tele, volutamente separate, con
cui verranno in contatto. Il viaggio di ciascuna tela durerà
complessivamente 3 anni, ed è possibile già seguire le varie tappe
tramite la pagina social dedicata, a cui si collegano man mano i diversi
compagni di viaggio, postando foto e piccoli ricordi, in attesa di
scoprire tutto il contenuto dei taccuini e delle valigette: lettere,
cartoline, istantanee, disegni… Cosa staranno lasciando i tanti custodi
temporanei delle tele di “One Man’s Dream”? Tutto contribuirà a
creare una storia per l’opera, ricca di umanità e di bellezza d’animo,
in cui la fiducia nell’altro sarà un trionfo e la parola d’ordine:
condivisione!
Rebecca Maniti
Qualche opera di Mattia Consonni “Musica per gli occhi”
one man’s dream 2016 smalto e vinile su tela 100 x 100 cm. Wish you were here 2018 smalto e vinile su tela 100 x 100 cm Il lago dei cigni atto 4° 2019 smalto e vinile su tela 100 x 100 cm. Don’t Go Near The Water “the Beach Boys” installazione 2017
Frequenta il Liceo Artistico e consegue la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Il suo lavoro è una rielaborazione concettuale e gestuale in cui la fotografia da lei scattata, non ritoccata, viene presentata in bianco e nero con delle sovrapposizioni di parti della stessa fotografia a colori. Le parti della fotografia a colori di cui il rilievo è visibile vivono all’interno dell’opera di vita propria, in quanto realizzate attraverso forme inusuali o geometriche, ma tuttavia riescono ad individuare una dimensione differente, dove in virtù del fatto di essere a colori, vanno a modificare il percepito dell’opera stessa. L’artista presenta due chiavi di lettura originali, una di natura più formale, data dalla coesistenza della fotografia scattata in bianco e nero con delle forme di colore sovrapposte, ed una di natura più concettuale in cui il momento della creazione dello scatto ed il messaggio che l’artista vuole ironicamente evidenziale emerge. Di conseguenza l’opera perde una connotazione spazio/temporale precisa, e appare sospesa in un divenire dove la percezione della luce rende reale l’illusione e l’illusione estremamente reale.
Qualche opera di Isabella Rigamonti
“ARCHITETTURA RIFLESSA ” 29×39 cm. “L’EDIFICIO RIFLESSO ” 40×60 cm. ” La bambina che gioca ” Serie LA FORMA FLUIDA 40×30 cm. “PERSONAGGI ” Serie LA FORMA FLUIDA FLUIDA 40×30 cm.
L’iniziatore della money art. Peter Hide 311065 è nato a Varese nel 1965. La sua passione per l’arte inizia negli anni ’80 durante il suo “gap year” a NYC ove incontra e conosce i maestri della pop e della street art internazionale. È il primo artista che dal 2003 utilizza il denaro come “materiale pittorico”, come “messaggio” di un malessere contemporaneo. “Il denaro ha per me il valore simbolico di rappresentare il pericolo di una vasta decadenza culturale, e per opposto il degrado che la sua mancanza ne produce”.
“MONOCROMO VERDE DOLLARO” collage di banconote su tela su telaio in legno 80x90x4 cm. “SKULLS AND FLOWERS SERIES – SKULL PART 1 ” tecnica mista su banconote su cartone intelaiato 100 x 70 x 5 cm. “SKULLS AND FLOWERS SERIES – FLOWER PART 1” tecnica mista su banconote su cartone intelaiato 100x70x5 cm.